APRIRE UN CONTO ESTERO

Aprire un Conto Estero

Sentiamo spesso parlare della possibilità di aprire un Conto all’estero, ogni tanto torna di moda, soprattutto quando tira una brutta aria.

Negli ultimi anni alcuni momenti particolarmente difficili per la nostra Italia, tipo nel 2011 oppure durante l’autunno 2018, hanno visto parecchi risparmiatori dirigere almeno una parte dei propri risparmi verso Conti Esteri, sia Correnti che semplici Depositi.

Tutto questo nel tentativo di proteggere i sudati risparmi da eventuali nuove catastrofi tipo Patrimoniali, uscita dell’Italia dall’Euro con conseguente ritorno a battere nuova moneta da svalutare oppure la fine dell’Euro come moneta unica per tutti gli attuali Stati membri.

Quando si decide di aprire un Conto Corrente o Conto Deposito estero sorgono spontanee alcuni semplici e ricorrenti domande.

E’ legale aprire un Conto all’estero?

Mi permette di salvarmi da una nuova tassa patrimoniale?

Bisogna dichiararlo nel 730 o UNICO?

Devo pagare le tasse?

Vediamo quindi di cercare di fare un po’ di chiarezza su questi aspetti districandoci fra leggende e opportunità.

 

E’ LEGALE APRIRE UN CONTO ALL’ESTERO?

La risposta è SI, è assolutamente legale aprire un conto all’estero.

Posso aprire quanti conti voglio dove voglio. L’unica difficoltà consiste nel fatto che la maggior parte delle volte bisogna recarsi di persona in filiale per fare il riconoscimento de visu. Le normative internazionali antiriciclaggio si sono fatte in questi anni sempre più stringenti quindi, ad oggi, sono rimasti pochi conti apribili online. Poi ne vedremo alcuni.

 

MI PERMETTE DI SALVARMI DA UNA NUOVA TASSA PATRIMONIALE?

La risposta è NI, oppure…….dipende.

Per esempio, se venisse riproposta una patrimoniale nuova sullo stile di quella di Giuliano Amato della notte fra il 9 e 10 Luglio 1992 i risparmi detenuti su un Conto Estero non verrebbero tassati.

Perché?

Perché in quell’occasione venne fatto un prelievo forzoso solo sui Conti Correnti italiani pari al 6 per mille della cifra detenuta sul conto ad una certa data.

Ovviamente questa data era retroattiva: il testo della legge era dell’11 Luglio, la data su cui calcolare il prelievo del 6‰ era il 9 Luglio 1992, questo per evitare prelievi veloci e fughe di capitali.

Se invece dovessero proporre, sempre per esempio, una tassa patrimoniale su tutti i Conti, sia Correnti che Deposito, sia aperti presso istituti italiani che esteri allora lì non avremmo scampo.

E’ uno scenario difficile da ipotizzare ma non impossibile.

In questo caso sarebbe comunque di più difficile realizzazione perché per quello che riguarda i conti detenuti in Italia ovviamente non ci sarebbero problemi in quanto sarebbero le stesse banche presso le quali abbiamo rapporti aperti a consegnare automaticamente nelle mani dello Stato la cifra calcolata della nuova tassa.

Per quanto riguarda invece il denaro detenuto all’estero, parlando chiaramente di conti regolarmente aperti e dichiarati, il discorso è un po’ più complesso.

Innanzi tutto perché le banche estere non consegnerebbero denaro direttamente allo Stato italiano, quindi tu contribuente onesto dovrai magari pagare questa parte di tassa con un F24 volontariamente. Sto facendo una semplice ipotesi.

Lo Stato italiano sa esattamente quanti soldi hai all’estero perché volendo controlla i vari flussi dei bonifici in ingresso e uscita dall’Italia ma non può obbligare nessuna banca estera a dargli del denaro, in pratica lo Stato italiano non può prelevare “in automatico” nessuna cifra dai tuoi Conti Esteri perché non ha giurisdizione pur sapendo l’ammontare detenuto presso i vari istituti anche in base agli accordi di scambio reciproco di informazioni, solo per gli stati che hanno aderito.

 

BISOGNA DICHIARARLO NEL 730 O UNICO?

Certo che SI.

O meglio, in realtà ci sono delle soglie sotto le quali non hai l’obbligo di dichiarazione.

Bisogna innanzi tutto specificare che quasi ogni anno cambiano le modalità e/o le soglie per l’eventuale dichiarazione.

Nel caso dell’ultima in ordine di tempo, UNICO 2018 redditi 2017, le condizioni erano le seguenti:

 

CONTO CORRENTE

1 – La giacenza media annuale del Conto Corrente supera i 5000€

In questo caso va pagata l’IVAFE pari a 34,20€ esattamente come un cc italiano.

2 – La giacenza media annuale non supera i 5000€ – nessun obbligo di dichiarazione

3 – La giacenza media annuale non supera i 5000€ MA anche solo per 1 giorno il Conto Corrente ha avuto una cifra depositata uguale o superiore a 15.000€  – bisogna dichiarare solo per quello che riguarda il monitoraggio fiscale anche se in questo caso non va pagato il bollo di 34,20€.

 

CONTO DEPOSITO ( Libero o Vincolato )

1 – Si paga il 2‰ della fotografia del patrimonio ( patrimoniale Monti ), libero o vincolato, fatta al 31 Dicembre, esattamente come un Conto Deposito italiano con rendicontazione annuale. Il bollo minimo è di 1€ anche se il conto è vuoto al 31/12 ma è stato movimentato durante l’anno. Se invece per tutta la durata dell’anno solare il conto è sempre rimasto a 0€ senza registrare neanche un movimento allora in questo caso il bollo dovuto sarà pari a 0€.

In parole povere, sia per i Conti Correnti che per i Conti Deposito valgono le regole, per quanto riguarda la tassazione, come se fossero detenuti in Italia.

 

DEVO PAGARE LE TASSE?

Si, certo.

Come già detto, l’eventuale bollo di 34,20€ per i Conti Correnti, se dovuto.

Il 2‰ sui Conti Deposito

Il 26%, sempre tramite F24, sui guadagni percepiti tramite cedole, dividendi o semplici interessi di Conti Correnti remunerati o Conti Deposito Liberi remunerati.

 

Nei prossimi articoli vedremo alcuni Conti Correnti e Conti Deposito che si possono aprire all’estero da casa online senza doversi recare di persona in filiale.

Parleremo di:

  • FERRATUM BANK – Conto Corrente e Conto Deposito a Malta
  • FIM BANK – EASISAVE – Conto Deposito a Malta
  • FCM BANK – Conto Deposito a Malta

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